N.1 – Anno 1 – Settembre 2017
Perampanel associato a carbamazepina per un miglior controllo degli episodi parziali e generalizzati
Claudio Liguori
U.O.C. Neurofisiopatologia, Dipartimento di Medicina dei Sistemi,
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Paziente di 43 anni affetto da epilessia parziale con secondaria generalizzazione, esordita clinicamente all’età di 17 anni con episodi caratterizzati da deja-vù associati a sintomi neurovegetativi, quali nausea, palpitazioni e tachicardia. Manifestazioni che il paziente non approfondisce sino alla comparsa di un episodio critico morfeico generalizzato. All’anamnesi non erano presenti eventi significativi.


Eseguiva quindi accesso in pronto soccorso dove veniva eseguita TC cranio, risultata negativa, ed EEG, mostrante anomalie lente e parossistiche fronto-temporali bilaterali, sincrone ed asincrone sui due emisferi, con prevalenza sinistra e tendenza alla diffusione. Successivamente, si eseguiva una RM encefalo senza e con gadolinio, risultata nella norma, e veniva impostata una terapia con carbamazepina fino a 600 mg/die. Dopo 2 mesi di trattamento, per persistenza di episodi a cadenza settimanale di deja-vù, veniva incrementato il dosaggio di carbamazepina a 1000 mg/die, ottenendo un beneficio clinico e scomparsa di episodi critici, sia focali che generalizzati, per circa 1 anno. Il paziente però, dopo 13 mesi di benessere clinico, inizia nuovamente a presentare episodi critici parziali con le medesime caratteristiche e un nuovo episodio generalizzato diurno, caratterizzato da malessere gastrico e sensazione di confusione mentale, seguito da perdita di coscienza con caduta a terra e generalizzazione con atteggiamento tonico dei 4 arti, morsus e rilascio sfinterico. Il tracciato EEG è riportato in Fig. 1A. Rivalutato, in considerazione del quadro clinico e senza aver trovato le cause scatenanti dell’incremento degli episodi critici, veniva impostata terapia con perampanel, dapprima al dosaggio di 2 mg/die per 2 settimane, successivamente incrementata a 4 mg/die dalla terza settimana. Il paziente ha immediatamente riferito un miglioramento clinico e la scomparsa degli episodi critici epilettici, sia parziali che secondariamente generalizzati. La Fig. 1B riporta l’EEG registrato al follow-up a 3 mesi.
Al follow-up, a 6 e a 12 mesi, viene confermato un benessere clinico e l’assenza di episodi critici epilettici. Gli esami ematici sono risultati nei limiti della norma e non sono stati riferiti effetti indesiderati. Il dosaggio ematico di carbamazepina, rilevato prima e dopo l’inserimento di Fycompa, rimaneva invariato.
Utilizzo di perampanel in una giovane donna con epilessia parziale secondariamente generalizzata
Claudio Liguori
U.O.C. Neurofisiopatologia, Dipartimento di Medicina dei Sistemi,
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Paziente di 29 anni affetta da epilessia parziale con secondaria generalizzazione sin dall’età di 9 anni, con episodi caratterizzati da arresto psicomotorio associato ad automatismi prevalentemente buccali/masticatori. In anamnesi era riportato un singolo episodio convulsivo febbrile in età infantile. Il resto dell’anamne si era muta per significatività cliniche. Nel corso della vita la paziente aveva presentato anche alcuni episodi generalizzati, preceduti da ottundimento del sensorio e malessere generalizzato con difficoltà nella comprensione, seguiti da perdita di coscienza con caduta a terra e atteggiamento dapprima tonico e successivamente clonico dei 4 arti. Gli esami strumentali effettuati nel corso del tempo, sono stati RM encefalo, risultata negativa, ed EEG mostrante anomalie lente e parossistiche intercritiche fronto-temporali destre, con scarsa tendenza alla diffusione. Giunta alla nostra osservazione, la paziente assumeva oxcarbazepina fino al dosaggio di 1200 mg/die con parziale controllo degli episodi critici. In particolare la paziente riferiva la comparsa, negli ultimi 3 mesi, di un cluster di episodi parziali prevalentemente catameniali associati ad alcuni episodi generalizzati (circa 1 al mese). La paziente riferiva inoltre una lunga storia clinica di emicrania, con le caratteristiche classiche di dolore gravativo prevalentemente frontale ed orbicolare, foto e fonofobia, risposta alla somministrazione di farmaci anti-infiammatori non steroidei. Nello specifico, la paziente riferiva la comparsa di circa 8-10 episodi/mese, in assenza di chiari eventi scatenanti. Per una migliore valutazione del quadro clinico, la paziente arrivava alla visita di controllo con un diario riportante gli episodi critici epilettici e gli episodi emicranici (Fig. 1). Al fine di migliorare il controllo delle crisi epilettiche è stata impostata una terapia con perampanel, dapprima al dosaggio di 2 mg/die successivamente incrementato al dosaggio di 4 mg/die. Tre mesi dopo, alla rivalutazione clinica, dalle informazioni registrate nel diario clinico si sono apprezzate la scomparsa degli episodi critici generalizzati ma la persistenza di circa 2 episodi parziali al mese, sempre a ridosso del ciclo mestruale. Da notare, la netta riduzione degli episodi emicranici che, nell’arco dei mesi, si sono presentati solamente in 3 occasioni. In considerazione dell’assenza di effetti indesiderati e del miglioramento degli episodi epilettici, è stato impostato un incremento del dosaggio di perampanel fino a 6 mg/die.
Alle valutazioni successive (6 e 12 mesi), la paziente ha riferito la scomparsa di episodi critici epilettici e degli episodi emicranici.

Commento dell’autore
Claudio Liguori
U.O.C. Neurofisiopatologia, Dipartimento di Medicina dei Sistemi,
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
I due casi clinici analizzati fanno parte di una recente revisione retrospettiva in corso presso il nostro centro che finora ha incluso 15 pazienti affetti da epilessia parziale con secondaria generalizzazione trattati con Fycompa come primo add-on in un contesto di real life.
L’analisi parziale ha dimostrato come, in questo tipo di pazienti, il trattamento con Fycompa possa determinare un controllo degli episodi critici epilettici già a dosi di 4-6 mg in assenza di comparsa di effetti indesiderati.
Dall’analisi risulta che, a 3 mesi, il tasso di risposta è stato ≥ 75% in 13 dei 15 pazienti, e nessun paziente ha abbandonato la terapia. La buona tollerabilità, unita all’efficacia clinica del trattamento con Fycompa, ha messo in luce come questo nuovo farmaco possa rappresentare un valido supporto nel momento in cui si rende necessario aggiungere un primo FAE in add-on per un migliore controllo degli episodi critici clinici.
